martedì 4 maggio 2010


IL COMMERCIO EQUO SOLIDALE




Il fenomeno del “commercio equo e solidale” (fair trade, nella sua versione inglese) si è imposto all’attenzione nazionale ed internazionale dalla fine degli anni novanta, ma il fenomeno ha tuttavia una radice più antica, che risale almeno agli anni sessanta.

Il cees ( il Commercio Equo e Solidale) si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei paesi del sud del mondo non tanto grazie ad attività assistenziali, umanitarie o di sostegno al reddito, quanto piuttosto sviluppando le capacità produttive ed imprenditoriali degli abitanti e favorendo la loro crescita economica attraverso la commercializzazione dei prodotti nei mercati dei paesi ricchi.

Alla base del Commercio Equo e Solidale (praticato soprattutto da associazioni e cooperative, con un'elevata presenza di volontariato nei paesi ricchi) c'è dunque la volontà di contrastare il commercio tradizionale che si basa su pratiche dannose quali:

  • i prezzi vengono stabiliti da soggetti forti (multinazionali, catene commerciali) indipendentemente dai costi di produzione che sono a carico di soggetti deboli (contadini, artigiani, emarginati);
  • l'incertezza di sbocchi commerciali dei prodotti impedisce a contadini e artigiani di programmare seriamente il proprio futuro;
  • il ritardo dei pagamenti, ovvero il fatto che gli acquirenti paghino la merce molti mesi dopo la consegna e spesso anni dopo che sono stati sostenuti i costi necessari alla produzione (infrastrutture, semenza, nuovi impianti arborei, materie prime), favorisce l'indebitamento di soggetti economicamente deboli e un circolo vizioso che porta spesso all'usura;
  • i produttori non conoscono i mercati nei quali vengono venduti i loro prodotti e dunque non riescono ad adeguarsi e tanto meno a prevedere mutamenti nei consumi;
  • al fine di ridurre i costi, vengono impiegate tecniche di produzione che nel medio-lungo periodo si rivelano particolarmente negative per il produttore e/o la sua comunità;
  • al fine di aumentare i quantitativi prodotti, si fa ricorso al lavoro di fasce della popolazione che nei paesi ricchi viene particolarmente tutelata (bambini, donne incinte, ...) e si rinuncia alla formazione dei giovani;
  • persone con scarsa produttività (rispetto alla concorrenza) non hanno di fatto possibilità di sopravvivere sul mercato;

I prodotti

Tipici prodotti del commercio equo sono il caffè, il tè, lo zucchero di canna, il cacao e prodotti dell'artigianato.

Altri prodotti agricoli sono: il miele, la quinoa, l'orzo, frutta secca (anacardi, uvetta, mango, ...), infusi (karkadè, camomilla, menta, ...), spezie (pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, ...) le banane e altri.

Questi vengono trasformati in: cioccolata e cioccolatini, torrone, caramelle, biscotti, crema di nocciole, bibite solubili, succhi di frutta, muesli (ovvero una miscela di fiocchi di cereali, frutta essiccata e altro), ecc.

La produzione biologica sempre più presente tra i prodotti alimentari è dovuta da un lato alle scelte dei consumatori del Nord per un cibo più sano, ma anche per evitare ai contadini e operai di esporsi a prodotti nocivi per l'uomo e per motivi di salvaguardia dell'ambiente. A volte sono gli stessi contadini a decidere per l'agricoltura biologica quale tecnica tradizionale di coltivazione.


martedì 10 novembre 2009

Efficienza & risparmio energetico abitativo




L’energia consumata nell’edilizia residenziale per riscaldare gli ambienti e per l’acqua calda sanitaria rappresenta circa il 30% dei consumi energetici nazionali, e rappresenta circa il 25% delle emissioni totali nazionali di anidride carbonica, una delle cause principali dell’effetto serra e del conseguente innalzamento della temperatura del globo terrestre.
Intraprendere interventi di risparmio energetico significa

• Consumare meno energia e ridurre subito le spese di riscaldamento e
condizionamento
• Migliorare le condizioni di vita all’interno dell’appartamento migliorando il
suo livello di comfort ed il benessere di chi soggiorna e vi abita
• Partecipare allo sforzo nazionale ed europeo per ridurre sensibilmente i
consumi di combustibile da fonti fossili
• Proteggere l’ambiente in cui viviamo e contribuire alla riduzione
dell’inquinamento del nostro paese e dell’intero pianeta
• Investire in modo intelligente e produttivo i nostri risparmi


INTERVENIAMO SUL NOSTRO APPARTAMENTO O SUL NOSTRO EDIFICIO

Per risparmiare ogni anno tanto combustibile dobbiamo:


• ridurre le dispersioni di calore in inverno e le rientrate di calore in estate
attraverso le pareti, il pavimento ed il tetto della casa

• limitare le fughe di aria calda attraverso i vetri e gli infissi delle finestre

• abbassare la temperatura di riscaldamento nei locali non utilizzati

• sfruttare al meglio l’energia contenuta nel combustibile progettando,
manutenendo e regolando bene l’impianto di riscaldamento e condizionamento


SCEGLIAMO GLI INTERVENTI PIÙ CONVENIENTI

Per guidare nella scelta del tipo di intervento più conveniente per noi, l’ENEA ha realizzato una tabella in cui, ha attribuito dei “punti di convenienza” a ciascun intervento in funzione del
tempo di rientro dell’investimento, calcolato tenendo conto del prezzo del combustibile, del costo medio di ogni materiale impiegato e del risparmio di energia ottenuto.


ISOLAMENTO DELLE PARETI ESTERNE

L’isolamento dei muri può essere realizzato dall’interno, dall’esterno o nell’intercapedine. Tutti e tre i sistemi presentano dei vantaggi: la scelta dell’intervento da adottare dipenderà
dallo stato di degrado dell’edificio e dalla somma di denaro disponibile per la sua realizzazione.


1. Isolamento dall’esterno

È senza dubbio la soluzione più efficace per isolare bene un edificio. In particolare è molto conveniente quando è comunque previsto un rifacimento della facciata. Per questo particolare tipo di intervento si consiglia di affidarsi ad un’impresa esperta.

2. Isolamento dall’interno

È un intervento non eccessivamente costoso che può essere realizzato anche “da soli”. Provoca, però, una leggera diminuzione dello spazio abitabile e può necessitare della risistemazione dei radiatori, delle prese e degli interruttori elettrici.

3. Isolamento nell’intercapedine

Quando la parete contiene un’intercapedine è possibile riempirla con degli opportuni materiali isolanti. La spesa è modesta e l’intervento è conveniente.


Dal 2002 la legge tedesca, e più di recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a 7 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno il consumo massimo consentito nel riscaldamento ambienti. Meno della metà del consumo medio italiano.

Utilizzando l’etichettatura in vigore negli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde a un consumo non superiore a 5 litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a
3 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato all’anno.
Nel riscaldamento degli ambienti, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, anche per evitare le sanzioni economiche previste dal trattato di Kyoto nei confronti dei Paesi inadempienti


Per accrescere l’offerta di energia elettrica non è necessario costruire nuove centrali, di nessun tipo. La prima cosa da fare è accrescere l’efficienza e ridurre gli sprechi delle centrali esistenti, accrescendo al contempo l’efficienza con cui l’energia prodotta viene utilizzata dalle utenze


In realtà l'illuminazione interna di un'abitazione è solo una piccola percentuale del consumo totale di energia elettrica. Gli elettrodomestici coprono almeno l'80% della bolletta elettrica.


scaldabagno ...... 20% consumo energia
frigorifero ........... 18% consumo energia
illuminazione ..... 15% consumo energia
lavatrice ............. 13% consumo energia
televisore ........... 11% consumo energia
lavastoviglie ......... 4% consumo energia
forno elettrico ....... 4% consumo energia
altri utensili .......... 15% consumo energia
(I dati sono indicativi ma possono rendere bene l'idea degli usi dell'energia elettrica in qualsiasi casa)




Illuminazione: le lampadine tradizionali possono essere sostituite con lampade a basso consumo, che garantiscono la stessa luminosità e durano molto più a lungo. I moderni alimentatori sopportano senza problemi anche accensioni e spegnimenti frequenti.


Piani di cottura elettrici: evitate sprechi di energia spegnendo tempestivamente la piastra e sfruttando il calore residuo. Le pentole dovrebbero avere il fondo piatto e proporzionato alle dimensioni della piastra. Per risparmiare ulteriormente coprite i tegami con il coperchio durante la cottura o usate la pentola a pressione.

Forno: spesso non è indispensabile preriscaldare il forno. Sfruttate il calore residuo spegnendo il forno prima che sia terminata la cottura. Cucinare al forno conviene solo per certe quantità di cibo (almeno 1,5 kg). Il controllo della cottura aprendo la porta del forno dev'essere rapido, onde evitare perdite di calore.




martedì 27 ottobre 2009

H1N1: virus o vaccino, dolcetto o scherzetto?



" Per capire se devo vaccinarmi o meno contro l'influenza suina sto cercando le informazioni on line. Ho trovato un sito che ogni giorno mi informa (in inglese) sul procedere di tutte le malattie infettive più pericolose del pianeta. Dal colera alla febbre gialla. Belin. Oggi ho ricevuto le informazioni rilevate negli ospedali spagnoli sull' H1N1. Nelle prossime settimane il blog fornirà altre informazioni aggiornate sull'influenza suina in Europa. In Spagna, come riportato dallo studio, solo lo 0,2% dei pazienti ha conseguenze gravi. " (fonte: Blog di Beppe Grillo)



martedì 13 ottobre 2009

La mia vita calcistica

Mi chiamo Pietro, ho iniziato a giocare a pallone quando avevo circa 7 anni... Il motivo per il quale ho iniziato a giocare a calcio è stato perchè ho sentito dentro di me una voglia di farmi vedere dagli altri sperando che qualche squadra importante mi prendesse...

Un giorno, il padre di un mio amico, vedendomi giocare a calcio mi chiese se mi piacesse andare a giocare nella societa in cui giocava suo figlio.

Dapprima ero molto indeciso se accettare così un giorno andai con il mio amico per fare un allenamento conlui e da subito mi inizio a piacere... a quel tempo la società in cui giocavo si chiamava Foroni, ed era una delle più forti del quartiere assieme alle Golosine, al Santa Lucia e all' Euro Team...

Il mio ruolo iniziale fu quello di Difensore centrale ma mano a mano che cambiavo allenatore, ogniuno aveva una sua propria idea sul ruolo che dovevo fare...
Nel 2001 uno questa società cambia nomee passa da Foroni a Real Fortitudo solo che duro solo 6 anni e poi falli...

Dovetti cambiare squadra e andai nel Team Santa Lucia Golosine il quale è la mia attuale società...

Adesso sto giocando negli Juniores provinciali e il mio ruolo attuale è difensore centrale e per adesso siamo primi in classifica con 12 goal fatti e 2 subitie abbiamo 12 punti